Quasi un milione di anni fa
Questa storia comincia molti anni fa.
Avevo quattordici anni e frequentavo la terza media a Corinaldo.
La nostra professoressa d’Italiano in collaborazione con Paolo Pirani, allora addetto culturale del Comune di Corinaldo, ci coinvolse in attività di teatro e cineforum. In quell’occasione ebbi modo di conoscere Paolo e vederlo in azione.
Dopo oltre trenta anni incrociai nuovamente Paolo su Facebook.
Avevo già un mio blog ed avevo scritto alcuni post su film e serie tv che mi avevano particolarmente colpito.
Riemersero d’un tratto i ricordi di quei cineforum che avevo tanto amato.
Lentamente presi coscienza del fatto che la mia sensibilità verso la scrittura ed il cinema probabilmente era il frutto di quella lontana esperienza.
Superai l’imbarazzo e gli scrissi un messaggio in privato. Lo ringraziai per avere svolto con tanta passione il suo lavoro. Nel mio caso quel seme aveva dato dei frutti e lui ne fu felice. Così tornai in contatto dopo tanto tempo con una persona speciale e per me preziosa fonte d’ispirazione.
Il blog
Il mio blog è nato ormai sette anni fa.
Le motivazioni per cui l’ho creato, a distanza di anni, tendono a sfuggire anche a me. E’ nato come blog tecnico, con l’obiettivo di fare personal branding a livello professionale. Nelle intenzioni iniziali infatti avrebbe dovuto ospitare solo post di programmazione, per questo il titolo: “Fare e costruire”.
Invece fin da subito mi sono abbandonato all’ispirazione ed ho cominciato a raccogliere pensieri e riflessioni di varia natura, scoprendo o riscoprendo il piacere di scrivere.
Da ciò è emerso nel tempo il sottotitolo: “Un posto in cui riflettere”.
Quindi sono già passati alcuni anni da quando ho imboccato in modo imprudente questo sentiero, senza sapere esattamente dove mi avrebbe condotto.
Alla fine credo di aver raggiunto comunque l’obiettivo, perché questo blog dice molto di me, più di quanto avrei mai immaginato.
E comunque nel tempo il viaggio è diventato più importante della destinazione.
L.S.C. (Laboratorio di Scrittura Creativa)
Nell’autunno 2022 Paolo su Facebook ha invitato chiunque ad unirsi ad un “Laboratorio di scrittura creativa” ad Ostra.
Incuriosito mi sono presentato all’incontro senza sapere esattamente cosa aspettarmi.
Ho ritrovato il Paolo di sempre e conosciuto persone speciali con una spiccata sensibilità e con la passione per la scrittura. Un contesto sicuro in cui esprimersi. E’ stato entusiasmante.
Dopo qualche incontro Paolo ci ha proposto si scrivere un brano su due temi “Parole Sospese” o “Parole di fango” e ci ha prospettato la possibilità di dare corpo ad un evento di lettura pubblica in collaborazione con il Comune di Ostra.
In poco tempo ciascuno si è cimentato nell’impresa di produrre un testo che riflettesse il proprio punto di vista. Paolo si é occupato di stilare un palinsesto ed ha proposto a Renzo Ripesi di unirsi al gruppo per accompagnarci con la sua chitarra.
Qualche prova e poi in scena in modo del tutto spontaneo e naturale.
Devo confessare che ero timoroso rispetto al tema scelto, perché non ho vissuto in prima persona l’esondazione e quindi non mi sentivo autorizzato a trattare un tema così delicato.
Per questo ho scelto di aggirare l’ostacolo ed ho scelto un punto di vista storico.
In due racconti ambientati in epoche e luoghi diversi ho provato a descrivere il legame profondo tra l’uomo ed il fango.
Ieri sera è avvenuta la lettura pubblica ad Ostra nell’ex refettorio delle Clarisse alla presenza del Sindaco e di alcuni concittadini.
L’evento è stato molto bello e i riscontri sono stati positivi.
Navigatori
Come ha detto Paolo ieri sera, scrivere è un atto di coraggio, perché costringe a guardarsi dentro, chi scrive lo sa bene.
Leggere in pubblico ciò che si è scritto è ancora più sfidante, perché ci espone al resto del mondo.
In una società che corre veloce, fermarsi a pensare, riflettere, riordinare i pensieri e scrivere è un lusso. Noi lo facciamo e siamo controcorrente.
Viviamo l’epoca in cui l’intelligenza artificiale è diventata capace di generare racconti, fiabe, romanzi quindi siamo particolarmente controcorrente.
Forse abbiamo addirittura scelto il momento storico sbagliato per essere creativi. O forse no: in fondo è bello essere controcorrente.
Siamo navigatori erranti in un’oceano pieno di parole.
Ce ne stiamo a pescare pazienti e silenziosi in attesa che arrivi l’ispirazione ed una nuova parola abbocchi all’amo. Una dopo l’altra. E quando ne abbiamo pescate a sufficienza, cerchiamo di combinarle insieme per costruirci una frase, un concetto, un’idea come degli artigiani.
Paolo è il comandante della nostra nave. Un Achab mai stato folle, ma con una passione altrettanto bruciante. E’ lui ci guida su questo mare sconfinato alla perenne ricerca della grande balena bianca: un significato.
Un grazie a lui per l’ispirazione e l’incoraggiamento che ci ha profusi in questa avventura emozionante.
Sono onorato di avere navigato insieme ai miei colleghi per questo tratto di mare.
Un gruppo eterogeno perciò ricco di punti di vista diversi.
Sono pronto ad imbarcarmi nuovamente.
Giunti a destinazione, ma già pronti a ripartire
Così si chiude un capitolo di una storia cominciata molti anni fa ed il cui seguito deve ancora essere scritto.
Una storia fatta di incontri che sembrano casuali e che invece sono il risultato di scelte personali e consapevoli. Scelte che si riverberano nel tempo creando interessanti increspature.
Per questo motivo io continuo a seguire l’ispirazione, senza sapere dove mi condurrà, ma felice di poter condividere una parte del viaggio con dei nuovi preziosi amici.