Nulla è malvagio per natura, neanche il fango.
Nella Bibbia il fango è la materia con cui l’uomo è stato plasmato.
Il legame tra il fango e l’uomo ha radici profonde su cui è utile fermarsi a riflettere.
In paziente attesa
La stagione della raccolta era terminata da qualche tempo, ma il periodo della secca non era ancora terminato, perché il livello del fiume non accennava a salire.
Il bambino all’ombra di un papiro guardava il padre che se ne stava accovacciato in silenzio sulla riva con lo sguardo rivolto verso sud.
Chiese: “Cosa stai facendo ?”
L’uomo si voltò, gli sorrise e poi indicò le acque con la mano.
“Sto pregando Hapi affinché, attraverso l’esondazione del Nilo, si manifesti ancora una volta a noi, portando fertilità ed abbondanza.”
Sperimentazione
Quel giorno i maschi del gruppo erano a caccia. Le femmine e i piccoli erano impegnati in attività domestiche in riva al fiume. Quelli della sua età seguivano da vicino la propria madre, ne osservavano i gesti e li ripetevano come fosse un gioco. Scheggiare pietra per farne punte di freccia era l’attività più diffusa.
Lei però non era brava con la selce e ciò era fonte di frustrazione. Preferiva giocare in disparte con il limo del fiume. Ne prendeva manciate e provava a modellarlo, ma la consistenza era acquosa e colava via dalle mani. Così dopo ogni tentativo, gettava via quella poltiglia inutile che andava a formare mucchi informi.
Quel giorno affondò ostinatamente le mani nel fondo del fiume, ma quasi a voler esorcizzare l’ennesima sconfitta, gettò uno sguardo ai falliti esperimenti dei giorni precedenti. Rimase interdetta. I cumuli avevano mutato aspetto. Si avvicinò ad uno di essi e lo toccò con la punta delle dita: la consistenza era cambiata. La melma esposta al sole aveva perso l’acqua in eccesso ed ora obbediente, manteneva la forma che gli veniva impressa con le mani.