Tunnel 13

“Tunnel 13” è un brano incluso nel recente album “One Deep River” di Mark Knopfler. Fin dal suo primo ascolto sono rimasto colpito dalla storia che racconta. Mi ha fatto riflettere sul fatto che una canzone è una forma espressiva simile al racconto breve e questo pezzo mi sembra un ottimo esempio di narrazione per immagini con un finale evocativo.

Mark Knopfler – Tunnel 13 (One Deep River)

Il testo originale lo potete trovare qui.
A seguire una mio tentativo di traduzione:

Nelle Montagne Siskiyou, serpeggia la vecchia ferrovia
Attraversa gli aceri dorati ed i verdi pini
scala la Southern (Pacific) fino al Tunnel 13
dove tre banditi attendono con cattive intenzioni

I fratelli D’Autremont avevano scelto la loro strada
Scelto di vivere secondo il codice criminale
Qualcuno disse che il vagone postale era carico d’oro
I fratelli lo avevano sentito o qualcuno glielo aveva suggerito

Non volevano testimoni, questo era sicuro
I fratelli erano pronti a compiere un atto barbaro
L’oro non c’era, trovarono solo tristezza e lacrime
e la legge a perseguitarli anno dopo anno

Tre banditi, con i cuori pieni di risentimento ed odio
uccisero il commesso postale Elvyn Daugherty, l’ingegnere Sydney Bates
con fucile e pistole, erano in preda al panico quando
uccisero l’addetto ai freni Coyle Johnson ed il fuochista Marvin Seng

Rubare e saccheggiare è vecchio quanto il mondo
continuano ad assaltare treni merci con piedi di porco e trapani
Cento anni dopo nel centro di Los Angeles
Rubano ancora alla Union Pacific quasi ogni giorno

Quattro bravi uomini giacciono sepolti tra cornioli e pini
Lasciando vedove e figli e il dolore per la perdita
Tunnel 13 è il posto nella canzone
da cui proviene il magnifico legno della mia chitarra

Traduzione del testo di “Tunnel 13” di Mark Knopfler

Interpretazione

Il fatto raccontato è realmente accaduto e risale al 1923.
Mark ci porta tra le montagne dell’Oregon del sud e ci narra una rapina finita in mattanza con uno stile giornalistico.

Il tema di fondo è quello della malvagità umana.
Una piaga antica che si fa strada anche in luoghi impervi e incontaminati. L’uomo cerca la ricchezza dell’oro a tutti i costi da sempre e per sempre. Accecato da questa febbre è incapace di cogliere alla bellezza che lo circonda: gli aceri che in autunno si colorano d’oro.
Corre voce che il treno sia carico d’oro, i tre fratelli lo assaltano, ma l’informazione si rivela infondata. I banditi irati e decisi a non lasciarsi testimoni alle spalle, uccidono tutti gli operatori del treno. Nonostante tutto saranno catturati e pagheranno per il loro crimine insensato.

La malvagità è connaturata nell’uomo e dopo tanti anni fatti del genere si ripetono ancora ogni giorno, vengono prese di mira le banche al centro della città perché la ricchezza adesso è lì.
Il coro con cui si apre il brano sono le voci invocanti delle vittime e dei loro familiari che urlano il proprio dolore.
Solo gli alberi sono stati testimoni muti di quella inutile follia omicida e ne hanno conservato memoria. Da quei posti viene il pregiato legno di corniolo che ha dato vita alla chitarra di Mark. Ora quella vicenda, che gli alberi si sono tramandati, può essere cantata, per dare finalmente voce alle vittime.