Come nasce l’ispirazione ?
Difficile da dire. Una cosa letta, sentita, pensata. Elementi diversi lontani ed estranei che improvvisamente si collegano tra loro a formare un disegno, qualcosa che prima non esisteva.
La novità è che posso portare un piccolo esempio concreto.
Ieri mattina 6.30 mi gusto questo video:
Valentino è spettacolare. Fa fatica a spiegare come si curva con la moto. Per lui è del tutto istintivo e allora non trovando le parole sopperisce con la mimica.
Tra parentesi chi va in moto lo sa, è del tutto controintuitivo, ma la moto entra in curva controsterzando leggermente nel senso inverso: è la fisica del giroscopio.
Condivido il link del video in un gruppo di miei amici biker e qualcuno commenta ridendo: “il trucco sono le gomme…”.
Questa frase comincia a solleticarmi il cervello e dopo qualche secondo arriva l’ispirazione:
“il trucco sono le gomme…”
Lo diceva sempre, ormai vecchio e al termine della sua lunga carriera, il Grande Mago “Cancellini” a chi gli chiedeva il segreto del suo successo.
Nei suoi spettacoli, invero un po’ lunghi, era in grado di far sparire perfettamente enormi disegni tracciati a matita dopo averci lavorato sopra con buona lena.
Come nasce il Mago “Cancellini” ?
Quando ho letto quella frase mi sono chiesto se, mantenendo ferma la sua validità, potessi costruirgli intorno un contesto completamente diverso ma plausibile per quanto assurdo ed improbabile. Penso ad altre gomme, quelle per cancellare. La gomma per cancellare fa sparire i segni della matita, in certo senso fa una “magia”. Allora ci vuole un mago. Il nome Cancellini emerge spontaneamente. Penso sia stato un tributo inconscio al Tenente Colombo che nell’episodio “L’illusionista” si confronta con un assassino prestigiatore: “L’inarrivabile Santini”.
L’idea di un mago farlocco e di un pubblico altrettanto credulone è una traslazione dei super eroi con poteri assurdi ed inutili di Leo Ortolani in Rat-Man.
Leo mi ha fornito un’altra preziosa fonte d’ispirazione, il suo mago “Braccini” presente in “The Walking Rat“.
Così qualche minuto dopo nasce e muore un personaggio nonsense.
Il micro racconto, quasi un epitaffio, nasconde fino alla fine la giustificazione assurda della frase, ma contribuisce a rendere il contesto coerente.
Questo è stato possibile solo attraverso una prima stesura e successivi piccoli ritocchi del testo, fino ad arrivare ad una forma musicale e consistente.
La scrittura, con la sua asincronia, ha questo vantaggio, dà la possibilità di cesellare le frasi con cura. Dal vivo tutto ciò è impossibile, si ha solo una possibilità per sfruttare il tempo comico, si chiama arte dell’improvvisazione ed è un dono raro riservato a persone molto brillanti.
Alla fine non saprei dire sinceramente se tutto ciò possa essere considerato creatività o piuttosto rielaborazione, ma vi garantisco che quando capita lascia una piacevole sensazione.