Strani fenomeni quantistici

Le antenne del Monte Nerone

Salire al Monte Nerone in moto non mi ha mai entusiasmato. La strada per le antenne termina in uno spiazzo circolare asfaltato su cui incombono minacciose le antenne dei ripetitori.
Nonostante si goda di uno spettacolare panorama non ho mai sentito quella magia che cerco quando vado in montagna: una sorta di naturale armonia.
Ho sempre sospettato che il mio fosse un pregiudizio dettato dalla scarsa conoscenza del luogo. Per questo negli ultimi anni ho cominciato ad esplorare meglio questo monte che è uno dei nostri “giganti”.

A maggio 2020 in una domenica mattina soleggiata ma con vento da nord, partii alla volta del Nerone. Nel salire incrociai diverse persone in bici. Non pratico più questo sport, ma mi sono cimentato da giovane ed ho molto rispetto per lo sforzo a cui si sottopongono. Quel giorno a pochi chilometri dalla cima sorpassai una ciclista e proseguì tra i tornanti.
Ebbi l’impressione che la strada non finisse mai e mentre salivo le raffiche di vento erano sempre più insistenti. Arrivato in cima mi accolse un vento freddo e teso che mi indusse a togliere velocemente il disturbo.

Panorama dal Monte Nerone verso est

Nel discendere incrociai nuovamente la ciclista ancora intenta a salire. Complice la bassa velocità e la ridotta carreggiata, le nostre vite per un istante si sfiorarono al rallentatore in direzioni contrarie. Volli tributarle la mia massima stima salutandola con un cenno del capo.
Lei mi risposte educatamente, ma colsi nel suo viso un’espressione di rimprovero che mi mise a disagio. Così provai ad indovinare i suoi pensieri:
“Ma Bravo! Hai conquistato la tua cima e sei già di ritorno.
Io invece devo ancora arrivare alla meta. Ricordati che non c’è alcun onore nel conquistare una vetta senza fatica e sudore.
Certo il fatto che siamo qui in questo istante in questo mondo dice molto di noi, ma il modo in cui siamo qui è molto diverso. Talmente diverso da renderci due particelle vicine che quasi si toccano, ma al contempo lontane anni luce tra loro, agli estremi opposti della galassia.”

Il Nerone mi lasciò ancora una volta l’amaro in bocca, come di una vittoria rubata.
Con il tempo ho proseguito l’esplorazione delle sue pendici e delle zone circostanti muovendomi a piedi lungo i suoi sentieri.
Così ho avuto modo di scoprire luoghi fatati a cui ora sono molto affezionato.
La mia è una paziente danza di corteggiamento appena iniziata.

Costanti universali

Ieri Emma, una mia amica, ha pubblicato la prima puntata del suo podcast “DiLemma – come vivere bene in un piccolo spazio” e mi ha confessato di provare un po di vergogna. L’ho rassicurata. Non mi sono mai cimentato nei podcast, ma so per certo che far leggere a qualcuno ciò che hai scritto richiede il superamento di questo scoglio psicologico, ne parlavo proprio qui.
Perciò, a maggior ragione, trovo lodevole che lei si sia lanciata in questa nuova iniziativa creativa.
Incuriosito, appena mi è stato possibile ho ascoltato i suoi consigli su come fare ordine nell’armadio.
Bè il podcast è simpatico frizzante e per essere un primo esperimento Emma se la cava proprio bene: complimenti!

La puntata mi ha indotto ad alcune buffe riflessioni sul tema. Premetto che io non ho giurisdizione sugli armadi di casa, mia moglie è la plenipotenziaria. Lei ha un animo fashion ed una passione per borse e scarpe. A livello di abbigliamento con le sue truppe è sconfinata in modo permanente, già da tempo, in tutte le aree di confine, occupando stabilmente tutti gli armadi altrui.
Nonostante in inverno trascorra interi pomeriggi a riordinare, il posto in cui stipare vestiti e accessori sembra non sia mai abbastanza. Ipotizzo cautamente che il processo di eliminazione per ora abbia la peggio rispetto al processo di acquisizione, ma questa è un’indagine destinata all’insabbiamento. Preferisco pensare che sono io ad avere dei limiti che non mi permettono di comprendere appieno questo strano fenomeno.
D’altra parte io sono di gusti sobri e preferisco rimanere ancorato a delle costanti cosmologiche universali: un maglione blue e una camicia a quadretti. Forse sono un minimalista in erba, non lo so. Nel dubbio, rimango in paziente e fiduciosa attesa che gli scienziati penetrino i misteri della fisica quantistica così che possano finalmente aprirci gli infiniti spazi del multiverso in cui poter sistemare ordinatamente altri capi di abbigliamento; naturalmente.