La torta

Il giorno del mio compleanno mi concedo un giro in moto in solitaria e vado a Elcito per immergermi nel silenzio, tra l’azzurro del cielo e il verde delle montagne.

Un altro buon motivo per andare li è per salutare Roberta e Nicola che gestiscono “Il Cantuccio”. Loro sono due ragazzi di San Severino che con tigna tutta marchigiana tengono aperto il loro punto di ristoro in un luogo difficile, quasi come fosse un’oasi nel deserto. Sono sempre sorridenti ed il loro accento maceratese li rende irresistibilmente simpatici.

L’altro giorno dopo aver mangiato un’ottima crescia chiedo a Roberta: “Che dolcetti hai?” e lei: “Oggi c’ho la torta col pistacchio, l’ho fatta io con la farina di nocciole e la crema al pistacchio è tando bona.” 

“Allora bisogna che l’assaggio.” 

Roberta mi passa la fetta di torta e poi rivolta a Nicola: “Amò, n’ho mangiata già na fetta, se ne mangio n’artra non ce famo a ppari!” 

Mangio la torta: squisita.

Due giorni dopo torno “Al Cantuccio” sempre in moto, ma insieme ad alcuni amici. Dopo aver ordinato dico a Roberta: “Vedo che la torta è sparita, vuol dire che è piaciuta.” 

Roberta soddisfatta: “Eh si.” 

Nicola la sfotte: “Gerto ch’è finida, se l’ha magnata tutta issa!”

Così questo luogo magico, crocevia di persone e dialetti mi ha donato ancora una volta una piccola buffa storia che merita di essere scritta e ricordata.