Recentemente, parlando con un’amica appassionata di scrittura, le ho detto scherzando: “La scrittura è pazzia”.
Come spesso accade, le cose dette per divertimento tendono a svelare verità più profonde. Forse perché le battute ci spingono ad oltrepassare certi limiti entrando senza volerlo nel territorio sconfinato della creatività.
Questo fatto mi ha indotto a riflettere ancora una volta sulla scrittura.
Scrivere è un atto creativo non comune, quasi bizzarro. In effetti chi scrive è un creatore di storie, perciò sperimenta la vertigine di essere una divinità perché decide lo sviluppo degli eventi ed il destino dei suoi personaggi. Ha facoltà di viaggiare nel tempo e nello spazio e può arrivare a sovvertire la storia stessa, per esempio essere Napoleone e vincere a Waterloo.
La scrittura viene paragonata alla modellazione della creta ma, utilizzando come materia prima idee e concetti, gode del vantaggio di essere del tutto priva di vincoli fisici. Questo la rende illimitata ed un potere del genere rasenta la follia pura. La guerra viene definita come espressione della creatività distruttrice, la scrittura al contrario può essere considerata l’espressione della creatività costruttrice, perché generatrice di universi. Difatti, nonostante la famosa frase: “Ne uccide più la penna che la spada”, quando qualcuno perisce in un racconto si tratta solo di finzione narrativa.
Da qualche tempo faccio parte di un gruppo di appassionati di scrittura. Ci riuniamo periodicamente e, sotto la guida del nostro direttore, che ci fornisce spunti e suggestioni, proviamo a costruire piccole storie. Il nostro è un Laboratorio di Scrittura Creativa, abbreviato L.S.C.. La sigla ricorda un famoso acido psichedelico chissà, forse la nostra fervida immaginazione è il risultato dell’assunzione di questa fantomatica sostanza che stimola la creatività senza avere altri effetti collaterali.
In fondo si scrive anche per dare un senso altro alla realtà che viviamo. Un tentativo di evadere da questo mondo, costruendone uno alternativo. Anche la follia è una sorta di fuga dalla realtà.
Quindi si, la scrittura è pazzia. Ma tutto sommato, tra le varie forme di pazzia tra cui scegliere, è quella che preferisco.